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L’idea funziona!
Nel 1910 sposa Juliette Pontvert, fonda la Richard-Pontvert e lancia il brand "Chaussures Extra", una collezione di scarpe raffinate. Nel 1920 registra il marchio Galibier. Da Parigi a Londra, ad Amsterdam, Rémy Richard viaggia moltissimo per lavoro e nel 1926 si reca negli Stati Uniti. Avendo un occhio attento all’innovazione, nota gli stivali in gomma indossati dagli americani e in particolare il nuovo utilizzo del materiale chiamato lattice o gomma. Torna a casa con questo materiale ed inizia a produrre stivali. Tutte le calzature avevano sempre avuto la suola in gomma e Rémy inizia ad applicare uno strato di lattice sul legno e poi continua a sviluppare le tecniche per arrivare ad ottenere una suola in gomma da poter cucire alla tomaia. Rémy Richard registra il nome Paraboot nel 1927, da Para, il porto dell’Amazzonia dal quale veniva esportata la gomma e boot, dalla nuova e particolare calzatura scoperta negli Stati Uniti.
Suo figlio Julien entra in azienda nel 1937, a 20 anni. Di carattere riservato, amante della natura, cacciatore e pescatore, poco interessato alle cittá e alle fiere, Julien deve decidere se cambiare il metodo di lavorazione della casa e adottare l’incollaggio come tutti gli altri. Decide di continuare a seguire il metodo Goodyear o la doppia cucitura alla Norvegese per suole di grosso spessore. In questo modo, i suoi clienti diventano coloro che, per lavoro, hanno bisogno di scarpe resistenti, ma comode.
Crea anche alcuni modelli più leggeri per architetti, ingegneri e veterinari e nel 1945 nascono il modello “Morzine” e la leggendaria "Michaël". Abbandona la clientela della cittá per orientarsi maggiormente verso i clienti della campagna e legati ad attività sportive.
Il brand Galibier diviene fortissimo per scarponi e scarpe da montagna. Julien rifornisce i più importanti scalatori e Galibier diviene un brand leader nelle calzature tecniche in Francia e all’estero, in Giappone, in America e in Italia. Nel 1973, consapevole di essersi troppo disinteressato della gestione finanziaria, chiama in azienda Michel, laureato e con esperienze nel mondo delle multinazionali. Sono gli anni della primi crisi petrolifera e dell’austerity e la situazione è sempre più complicata. Alla fine del 1979, Julien si ritira e Michel, per sei lunghi anni, lavora alacremente ma nei primi anni ’80, con la crisi del dollaro e dello yen, la situazione diviene insostenibile, fino alla dichiarazione di fallimento del 1983, ma il tribunale e i sindacati ritengono che un salvataggio sia ancora possibile ma, mentre le trattative sono in corso, Michel Richard incontra un distributore italiano "WP lavori in corso", con cui firma un importante contratto.
Gli stilisti italiani hanno stabilito che l’uomo non debba più vestire un abito scuro con cravatta e mocassini neri con la suola sottile. Ora è il tempo delle giacche in tweed, pantaloni in velluto a coste e polo. A questo tipo di outfit occorre una bella scarpa con la suola pesante e la scelta ricade sulla Michel della Paraboot. Così si riparte e tutti i vecchi clienti sono pronti di nuovo ad acquistare le collezioni Paraboot.
E arriva anche il momento delle calzature per donna.
Aprono i primi negozi monomarca e, con l’arrivo di Marc-Antoine in Produzione e di Clémentine nelle collezioni, l’azienda é alla quarta generazione. La storia della famiglia è rimasta fedele alla visione del suo fondatore, Rémy Richard, con la determinazione di assicurare una lunga vita all’azienda e al brand Paraboot. Paraboot si trova sempre ad Izeaux, Isère, ed é divenuta uno degli ultimi emblemi del “Made in France” e delle “scarpe cucite” nel mondo delle calzature. Oggi le calzature Paraboot sono presenti in tutto il mondo ed è un brand riconosciuto a livello globale.
L’elemento distintivo di Paraboot é la sua combinazione di know-how tradizionale e tuttavia contemporaneo per l’uomo e la donna di oggi che amano il bello. E questa è ben lungi da essere la fine della storia!
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